venerdì 16 aprile 2010

...racconto Reti... anniversario 2010

Il tentativo è quello di narrare Reti attraverso i ricordi di chi l'ha vista nascere, di chi l'ha vissuta dall'interno, di chi l'ha conosciuta ed apprezzata nel tempo.

10 anni di vita di Reti, attraverso le parole dei soci fondatori, degli amici di vecchia data, di collaboratori e clienti.

Video interviste informali, poche domande.

Saranno selezionate solo le risposte più spontanee, i racconti veri.

DOMANDE 3 SOCI FONDATORI

1. Come ve lo siete detti? (come/quando/perchè è nata l'idea di dare vita a Reti?)

2. Chi ha scelto il nome?

Raccontaci:

3. la prima volta a palazzo grazioli;

4. il primo successo;

5. la prima delusione;

6. una grassa risata;

7. una punta d'amarezza.

8. Scegli una foto.

9. Se fossi tu il cliente, perchè sceglieresti Reti?

DOMANDE AMICI DI VECCHIA DATA

1. Sii sincero, qual'è la prima cosa che hai pensato quando ti hanno detto che era nata Reti?

2. Cosa ti piace di Reti?

3. Cosa miglioreresti?

DOMANDE COLLABORATORI

1. Sii sincero, qual'è la prima cosa che hai pensato quando ti hanno detto che avresti lavorato per Reti?

Raccontaci:

2. la più grande soddisfazione;

3. la più ardita ambizione.

4. Cosa ti ha insegnato Reti?


DOMANDE CLIENTI

1. Perchè hai scelto Reti?

2. Quand'è che hai capito di aver fatto la scelta giusta?

3. Perchè consiglieresti Reti?

martedì 20 ottobre 2009

Translation

1. agenda setting
Il termine inglese “agenda setting” identifica una teoria sociologica.

Di norma il termine viene però utilizzato per indicare le attività di impostazione dell'agenda di un soggetto, all'interno di un piano strategico di comunicazione, o con il significato di mettere all'ordine del giorno temi sensibili e rilevanti per il conseguimento di un obiettivo.

A meno che non si voglia fare esplicito riferimento alla teoria sociologica, direi che in questo caso l'uso dell'italiano sia più efficace e meno ambiguo. A costo di dover passare tra le grinfie di una perifrasi.

Il ricorso ad un periodare più articolato, fatto di subordinate, tipico dell'italiano scritto, non va evitato ad ogni costo. In certi casi può essere sensato dedicare tre righe ad un concetto, per esprimere al meglio la complessità che lo caratterizza. Non è detto che tutto sia semplice ed immediato.

2. desk
L'analisi "desk" (letteralmente sul tavolo) si contrappone ad analisi "field" (sul campo) e sta ad indicare la raccolta della documentazione utile alla formazione di un background (eccone un altro) teorico e razionale di un piano progettuale, su cui pensare ed elaborare strumenti di rilevazione per la fase di ricerca vera e propria (field appunto).

Anche in questo caso ci troviamo di fronte a termini settoriali di difficile comprensione per i non addetti ai lavori. Siccome queste due categorie comprendono tutta una serie di attività a cascata, sarebbe forse meglio far riferimento direttamente a queste ultime. Al momento non mi viene in mente una traduzione efficace.

3. target
Termine oramai di uso comune, non credo scandalizzi nessuno. Mi pare che comunque la traduzione risulterebbe troppo macchinosa: segmento di pubblico a cui è diretta una strategia di comunicazione...
Target lo terrei.

4. team building
costruzione del gruppo ???

5. grassroot
Mi rendo conto che a volte è tutta una questione di gusto: grassroot io lo terrei, mi piace, è evocativo, poetico addirittura. Effettivamente è un termine poco utilizzato al di fuori del mondo della lobby o del marketing spinto e la traduzione non è semplice. Scartando le radici dell'erba, per il momento proporrei timidamente: ricerca del consenso alla base...

6. rumors
indiscrezioni

7. redirect
Credo stia ad indicare un link...

8. networking
"Fare rete", spesso utilizzato nella locuzione "networking relazionale" che sottolinea una dimensione più intima della semplice connessione di competenze e risorse finalizzata al raggiungimento di un obiettivo, ma che rimanda invece ad un'idea di socialità più ampia, intesa come mutuo scambio, solidale e sostenibile. O no?

9. corporate
"Corporate" è una parola che avvolge e include, vuole descrivere un sistema armonioso ed integrato in cui la parte si rispecchia nel tutto, ed il tutto nella parte. "Corporate" è un termine zen.
Prendiamo ad esempio "corporate identity", in italiano sarebbe identità aziendale, molto semplicemente. In questo caso, il termine anglosassone deriva a sua volta dal latino, è forse anche per questo che a noi cattolici romani appare particolarmente evocativo (In corpore Christi...)
Per tradurre nella nostra lingua il senso di compiutezza che dà "corporate" in inglese, non potremmo far altro che modificare la nostra percezione del termine italiano "aziendale" e di conseguenza del concetto stesso di azienda, così com'è comunement inteso.
Ad esempio, secondo il Codice Civile (art. 2555) l'azienda è "un complesso di beni organizzato dall'imprenditore per raggiungere un fine economico attraverso lo svolgimento di un'attività".
Beh, se è questo che pensiamo tutti quando sentiamo questo termine, direi che siamo abbastanza lontani dal concetto espresso dal termine "corporate". Meglio usare l'inglese.

10. output
Risultato

11. feeling
...

12. affairs
"Lobbying and public affairs" (o è "lobbying" e "public affairs"?)
"Media affairs"
Direi che sarebbe davvero difficile non utilizzarlo...

Curiosità: In BGR (di cui ho analizzato il sito) il ramo aziendale che si occupa di relazioni istituzionali, si chiama "Government Affairs"

13. concept
Idea base, idea strategica

14. decision makers
Decisori, ed è bene specificare, pubblici

15. opinion leader
Più che rimandarvi a wikipedia, non saprei...

16. public speaking

Parlare in pubblico

17. lobbying
Relazioni istituzionali, pressione, influenza

18. focus group
Non traducibile

19. governance
under construction

20. one-to-one
uno a uno

21. post
Un post è un post, e questo è un post.

22. street-poll
Intervista di strada

23. ghost writing
Anche qui c'è poco da fare...

Curiosità: su wikipedia c'è scritto che in passato nell'ambiente politico italiano il ghost writer veniva chiamato "scorreggetta"! Chissà se è vero, nella rete non ho trovato altri riferimenti a riguardo...

24. public
Pubblico

25. stakeholders
Soggetti portatori di interessi

26. speaking opportunities
Perifrasi: l'insieme delle opportunità che un soggetto ha per esprimersi pubblicamente su temi sensibili e rilevanti ai fini dell'obiettivo strategico che intende perseguire.

27. position paper
Tipico strumento della rappresentanza di interessi, altrimenti detto: "point of view paper"

28. leadership
Sebbene sia intraducibile, oramai questo termine mi provoca nausea e vomito. Oltre che il significante credo che sia il significato a dover essere evitato accuratamente.

29. net reputation
Reputazione in rete

30. field

Rispetto a "desk" (vedi sopra) è facilmente traducibile con campo

31. relations
Relazioni

32. viral
Virale...

33. testimonial

Testimonial è di uso comune, ma "endorsement"?

34. trend
Tendenza, orientamento, andamento, movimento, corso, svolgimento, evoluzione, sviluppo, procedimento, indirizzo

35. issue
Tema, tematica

lunedì 19 ottobre 2009

tecnicismi sub specie anglica

forestierismi

xenismi

Nei documenti prodotti da Reti, RMA e Running c'è un ricorso assai frequente a termini ed espressioni di derivazione anglosassone.

Nelle aziende italiane, del resto, questa è un'abitudine assai diffusa.

Follow up, recall, business, supportare (da to support), team, gap, briefing, feedback, sono termini che usiamo correntemente, di cui - per il solo fatto di lavorare in un ufficio e non nei campi, all'aria aperta con una zappa in mano (e tanto ne avremmo a guadagnare) - non sappiamo fare a meno.

Nell'ambito della linguistica, numerosi studi hanno approfondito l'analisi della percezione e del prestigio sociale dei termini tecnico-scientifici, ed è stato osservato che i sottocodici hanno riempito il vuoto storico che si è creato nel repertorio dell’italiano contemporaneo, in conseguenza del declino in cui versa il modello della lingua letteraria, per secoli varietà di prestigio e norma indiscussa della lingua scritta (cfr).

Si potrebbe aggiungere che spesso, l'uso smodato dei termini inglesi nelle aziende italiane, ha lo scopo di riempire anche il vuoto culturale di certi manager (ecco appunto) o aspiranti tali. Ma questo non è il nostro caso.

Ai fini del lavoro che mi è stato richiesto di svolgere, mi pare utile rintracciare una soluzione stilistica che non richieda un cambiamento radicale del linguaggio che tutti noi utilizziamo quotidianamente, ma che al tempo stesso individui una serie di buone prassi (e non best practices) linguistiche, quantomeno nei documenti scritti, indirizzati ad un pubblico esterno.

Facendo un po' di ricerche in giro per la rete, scopro che è possibile rintracciare (cit.) "tre diversi livelli di convivenza tra gli anglicismi e i corrispondenti italiani:

1. Il primo livello potremmo chiamarlo di convivenza pacifica, laddove i due termini coesistono più o meno alla pari;
(questo è comprensibile: non dimentichiamoci che nella lingua scritta c'è la necessità di ricorrere a sinonimi più frequentemente di quanto non accada nella lingua parlata, l'uso di un termine inglese spesso ha questa funzione, ad es. manager/dirigente)

2. il secondo vede la prevalenza della soluzione inglese su quella italiana, senza che ciò abbia una motivazione evidente: si tratta del comportamento prevalente nella stampa che tende a privilegiare l’anglicismo;
(nel nostro caso ciò potrebbe avere un senso poichè spesso trattiamo temi presenti nell'agenda del sistema mediatico)

3. il terzo livello vede il dominio quasi assoluto dell’anglicismo, dovuto all’assenza o alla scarsa praticabilità dell’alternativa italiana."
(ma è davvero così, o la nostra è solo pigrizia?)

In base a questi pochi elementi si potrebbe cominciare una riflessione sull'uso dei tecnicismi sub specie anglica che utilizziamo nella stesura dei documenti del Gruppo.

Ho estrapolato dai documenti di Reti RMA e Running 35 termini ed espressioni inglesi che riporto in ordine sparso.

Mi chiedo: quali tenere? quali eliminare senza remore? quali è possibile tradurre?

1. agenda setting
2. desk
3. target
4. team building
5. grassroot
6. rumors
7. redirect
8. networking
9. corporate
10. output
11. feeling
12. affairs
13. concept
14. decision makers
15. opinion leader
16. public speaking
17. lobbying
18. focus group
19. governance
20. one-to-one
21. post
22. street-poll
23. ghost writing
24. public
25. stakeholders
26. speaking opportunities
27. position paper
28. leadership
29. net reputation
30. field
31. relations
32. viral
33. testimonial
34. trend
35. issue


Intervista a Tullio de Mauro:
Gli anglicismi? No problem, my dear

martedì 22 settembre 2009

Seconda secondo Fortune

Patton Boggs www.pattonboggs.com

Quando si dice racconto e identità...
2006 annual review

domenica 20 settembre 2009

Barbour, Griffith & Rogers - BGR Group

Ho cominciato a dare un'occhiata ai siti delle principali società di lobbying internazionali, dietro suggerimento di Emanuele.

BGR è la più importante azienda di lobbying americana, secondo la classifica della rivista Fortune.

Riporto di seguito alcuni elementi del sito www.bgrdc.com, che mi sembravano particolarmente interessanti.

YOUR GLOBAL PARTNER IN GOVERNMENT, COMMERCE AND MEDIA

Il Gruppo BGR si compone di 4 aziende:
BGR Government Affairs
BGR Public Relations
BGR Capital & Trade
BGR Gabara

Ad ogni azienda è dedicata una breve scheda di presentazione. Ciascuna scheda presenta un claim introduttivo, in grassetto e in caratteri più grandi..

Nel caso di BGR Government Affairs (l'azienda del gruppo che si occupa di lobbying) il claim recita:

When BGR Government Affairs represents you, all of the firm’s resources are deployed on your behalf—whether here in Washington, across the country, or around the world.

Trad.
Quando BGR Government Affairs ti rappresenta (in italiano non è il massimo, ma così la semplicità e l'immediatezza del messaggio rimangono intatte), tutte le risorse aziendali (firm’s resources) vengono messe al tuo servizio, qui a Washington, in tutto il paese, o nel mondo.

Segue breve paragrafo introduttivo in cui si parla di:

- senior-level experience in the White House, Congress and the Executive Branch
- uncommon strategic vision, policy expertise and close working relationships with decision-makers around the world
- greatest challenges
- reputation
- bipartisan lobbying firm
- creating, implementing, and changing public policy
- skills to achieve results under the most difficult circumstances

Segue la foto (quindi la faccia) del presidente con i link alla mail personale e alla biografia.

Poi viene illustrato in poche righe il metodo, "approach", (identico a quello di Running !!!):
Research (analisi) - Strategy (strategia) - Execution (azione)

Quindi, le aree d'attività, "Practice Areas".

Il claim di BGR Public Relations (la società che si occupa di comunicazione e relazioni pubbliche) recità:

BGR Public Relations, LLC (BGR PR) is a dynamic strategic communications, media relations and issue advocacy firm.

nel paragrafo introduttivo si parla di:

- innovative communications strategies and rapid response skills
- challenges of the 24-hour media cycle and the vast potential of the Internet
- communications services around the world
- strong, effective communications plans

Segue elenco delle attività:

Media Relations
Crisis Communications
Public Policy Advocacy
Political Campaigns
Paid Advertising and Placement
Message Development
Media Training
Internet and Other New Media

E dei target di riferimento:

Associations
Advocacy Groups
Coalitions
Corporations
Non-profit Groups
Domestic and Worldwide

Si conclude con l'elenco dei 4 "leaders" (link alle mail personali e alle biografie) e di 5 clienti maggiormente rappresentativi.

Le principali aziende di lobbying americane

Fonte: fortune.com

Top Lobbying Companies

Rank Association
1 Barbour, Griffith & Rogers
2 Patton Boggs
3 Verner, Liipfert, Bernhard, McPherson & Hand
4 The Duberstein Group
5 Akin, Gump, Strauss, Hauer & Feld
6 Timmons and Co.
7 Baker, Donelson, Bearman & Caldwell
8 The Dutko Group
9 Podesta and Mattoon
10 Clark & Weinstock
11 Quinn Gillespie
12 Bergner Bockorny
13 BKSH & Associates (Black, Kelly, Scruggs & Healey)
14 Cassidy & Associates
15 Williams & Jensen
16 The Wexler Group
17 Hogan & Hartson
18 Wilmer, Cutler & Pickering
19 Van Scoyoc Associates
20 The Smith-Free Group
21 Greenberg, Traurig
22 Washington Counsel
23 OBC Group (O'Brien Calio)
24 PricewaterhouseCoopers
25 Griffin, Johnson, Dover & Stewart
26 Downey McGrath
27 Arter & Hadden
28 Preston, Gates, Ellis & Rouvelas Meeds
29 R. Duffy Wall and Associates
30 Winston & Strawn
31 O'Connor & Hannan
32 Parry, Romani & DeConcini
33 Covington & Burling
34 Arnold & Porter
35 Hooper, Owen, Gould & Winburn
36 Swidler, Berlin, Shereff, Friedman
37 Dewey Ballantine
38 Boland & Madigan
39 Holland & Knight
40 Vinson & Elkins
41 Capitol Associates
42 McDermott, Will & Emery
43 Advocacy Group
44 Alcalde & Fay
45 Mayer, Brown & Platt
46 Jefferson Consulting Group


giovedì 17 settembre 2009

DaDaQuIZzz

Questo è un quiz dada, se sei suscettibile NON LEGGERLO.

1 Quali di queste sequenze preferisci?
a
norme-consuetudini-consigli
b opera-naturale-prezioso
c scopo-bene-male

2 Associa gli aggettivi ai sostantivi
a obiettivo
b attività
c struttura

d nuovo/a
e adeguato/a
f utile

Continua...